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Verso il 1940, il Rebbe di Lubavich iniziò a inviare alcuni Shluchim (emissari) in tutto il mondo per rafforzare l'identità religiosa degli ebrei, preparando così il popolo ebraico e l'umanità all'imminente arrivo del Mashiach (Messia). Uno dei primi emissari del Rebbe di Lubavich in Italia, a Milano, fu Rav Gansburg, che venne a lavorare come Shochet (macellatore rituale).
Successivamente, Carlo Zippel, un imprenditore di successo di Milano, si mise in contatto con il Rebbe Menachem Mendel Schneerson, per avanzare la richiesta di inviare un giovane Shliach che si occupasse di tutte le attività ebraiche in Italia. Fu così che i primi Shluchim (inviati del Rebbe) arrivarono in Italia nel dicembre del 1958: Rav Gershon Mendel e Bassie Garelik. Lui russo, lei americana, erano sposati da sei mesi. Si stabilirono in un ampio appartamento, senza conoscere praticamente nessuno, e iniziarono a tenere lezioni, conferenze ed eventi, sviluppando molte attività ebraiche che hanno rafforzato molti ebrei in Italia, facendoli ritornare alla loro vera essenza. Il giovane Rav, ventiseienne, divenne da subito la guida spirituale della comunità Askenazita, da poco reduce dagli orrori della Shoa. La sua erudizione, sensibilità, empatia e saggezza, nonostante la giovane età, fecero sì che, fin da subito, conquistasse il rispetto, l'amore e la stima delle persone. Durante gli oltre 60 anni di sacerdozio, diventò uno dei Rabbini più conosciuti, onorati e maggiormente consultati in Europa.
“Prima di lasciare Rabbi [Chaim Mordechai Aizik] Hodakov [il segretario capo del Rebbe] mi ha detto che dovrei iniziare con un asilo”, parole di Bassie Garelik, che ha compiuto 20 anni non molto tempo dopo essere arrivata in Italia. “Ha detto 'saranno i tuoi più grandi collaboratori'. Pur non comprendendo completamente all'epoca, con il beneficio di più di mezzo secolo di senno di poi, capì cosa intendesse: 'L'idea che questi bambini sarebbero cresciuti un giorno mi è sembrata una vita lontana, ma oggi posso presentarvi centinaia di membri della comunità in tutta Italia che hanno frequentato la mia scuola materna'. Suo padre, il rabbino Sholom Posner, aveva fondato le Yeshiva Schools di Pittsburgh, e lei è cresciuta con la passione per l'educazione dei bambini. Così, quando è atterrata a Milano con il suo nuovo marito, la scuola materna è diventata il suo primo progetto. La Rabbanit si mise al lavoro, prima nel salotto di casa, poi in Via Poerio, prima sede della Scuola Ebraica del Merkos. In pochi anni, con l'aiuto di nuovi Shluchim e di insegnanti italiane locali, la scuola crebbe e divenne rinomata per la preparazione laica e ancor di più ebraica dei suoi alunni. Poi, con l’avvicinarsi dell’estate, decise di aprire un campo ebraico per bambini (suo marito sosteneva tutte le sue iniziative). Il campo estivo era un nuovo concetto per gli ebrei italiani, quasi tutti sopravvissuti all'Olocausto, che costruivano nuove vite sulle rovine del vecchio. Camp Gan Israel ha aperto le sue porte nell'estate del 1959 con 10 campeggiatori. Fu il primo Gan Israel in Europa. Qui è vista una benedizione telegrammata dal Rebbe-Rabbi Menachem M. Schneerson: si rivolgeva al rabbino Gershon Mendel e Bassie Garelik, che erano arrivati in Italia solo sette mesi prima.
L'anno successivo, arrivò a Milano Rav Moshe Lazar con il compito di occuparsi della scuola Ebraica e del campeggio Gan Israel, forte della sua esperienza studentesca nel primo campeggio Gan Israel a New York, di cui fu uno dei fondatori nel 1956, su approvazione del rebbe. <br /> Egli ricorda ancora vividamente il giorno in cui incontrò il rebbe per spiegargli l'importanza di creare un campeggio ebraico, quando il rebbe gli fece la seguente domanda: "Perchè abbiamo bisogno di un campeggio?" <br />Queste le parole di risposta di Rav Lazar: "Il campo estivo è il modo migliore per infondere il giudaismo nei bambini. Anche se un bambino frequenta una scuola religiosa, ciò che impara può essere annullato dall'ambiente domestico. Invece al campeggio trascorrerà tutto il proprio tempo, giorno e notte per uno o due mesi. Ciò che impara durante quel periodo, diventerà permanentemente radicato."
Nell'immagine seguente, un telegramma mandato nel 1962 dalla segreteria del Rebbe di Lubavitch Chabad a Parigi, in cui si notificava che Rav Lazar, viaggiando da New York a Milano, si sarebbe fermato per qualche ora a Parigi a ripetere dei discorsi di Torà che aveva appena sentito dal Rebbe.
Nell'anno 1961 il Rebbe, inviò un nuovo shliach: Rav Yeshua Hadad di benedetta memoria, per aiutare la comunità sefardita di Milano e per migliorare la kasherut della città; Rav Haddad, con l'approvazione del Rebbe, portò Rav Hezkia di benedetta memoria, con il compito di lavorare con la comunità sefardita di Milano. Poi arrivò il rabbino Menachem Mendel Elharrar, per lavorare come sofer (scriba di testi sacri Ebraici) e per certificare la kasherut di determinati prodotti alimentari; dopo fu la volta di Rav Belinov, per insegnare e per guidare la comunità persiana di via Piatti. Nel 1970 arrivò a Milano, Rav Rodal, di benedetta memoria, come insegnante della scuola ebraica; dedicò la vita a diffondere l'ebraismo tra i giovani e non, con la pubblicazione di diversi opuscoli informativi.
Nel 1975, arrivò a Bologna Rav Borenstein per aiutare ed avvicinare gli studenti israeliani e americani, gli studenti ebrei di Bologna, e per tenere delle lezioni di Torà nei dintorni di Bologna, come a Firenze.
Su richiesta del rabbino Toaff, nel 1963, il Rebbe di Lubavich, inviò il rabbino Eliahu Ouazanna, una macellaio rituale e insegnante, a Roma, dove servì la comunità ebraica per oltre 50 anni.
Nel 1976, il Rebbe, inviò il rabbino Itzchak Hazan a stabilire una presenza ufficiale di Chabad a Roma. Il suo compito inizialmente consisteva nell'aiutare i profughi provenienti dalla Russia, che stazionavano in Italia in attesa del visto per l'America e per il Canada. C'era inoltre la comunità dell'Agudà Ashkenazita di via Balbo, frequentata da molti sopravvissuti della Shoà che necessitavano di un rav e di un chazzan che conoscesse il loro rito, che parlasse yiddish e che desse loro un assaggio della vita che gli era stata tolta. Si occupò fin da subito, insieme ad altri rabbanim pervenuti, della comunità tripolina a Roma, d'apprima organizzando talmud torah per bambini, arrivando nel giro di un anno a dare lezione a 120 ragazzi.
Negli anni settanta, intorno al 1972, il Rebbe iniziò a evidenziare come la festività di Chanukkà potesse incoraggiare l'osservanza dell'ebraismo tramite eventi legati alla festività stessa e all'accensione della chanukkià. Nel 1974, un rabbino Chabad di Philadelphia organizzò la prima accensione pubblica di una grande chanukkià di fronte all'Independence Hall, considerato la culla degli Stati Uniti come nazione. La chanukkià, alta circa un metro e mezzo, divenne il primo evento di questo genere negli Stati Uniti. Successivamente, nel 1975, il rabbino Chabad dell'Università di San Francisco, in California, Rav Chaim Drizin, concepì l'idea di costruire e accendere una grande chanukkià in pubblico. Questa iniziativa piacque molto al Rebbe, il quale iniziò a promuoverla tra gli emissari del movimento chassidico nel mondo.
Nel 1987, Rav Itzchak Hazan, direttore di Chabad a Roma, esplorò la possibilità di organizzare un evento simile anche nella sua città. Si rivolse quindi a Rav Toaff, chiedendogli aiuto per ottenere i permessi e lo coinvolse nell'iniziativa. Rav Toaff sostenne pienamente il progetto e scrisse una lettera presentando Rav Itzchak al Consiglio comunale, chiedendo il loro sostegno per l'organizzazione dell'evento. Anche al Comune di Roma l'idea piacque molto. Rav Itzchak pensò che Piazza Barberini potesse essere il luogo più adatto, sia per la sua posizione centrale, nel cuore di Roma, sia per lo spazio aperto che offre, dove è possibile svolgere una cerimonia senza interferire con il traffico. Il Comune concesse i permessi necessari per erigere la grande chanukkià in mezzo alla piazza, e da allora in poi ha sempre sostenuto pienamente questa iniziativa, considerandola un appuntamento fisso e caratteristico della vita romana.
Nel 2000 Rabbi Shalom e la signora Hazan, Rabbi Ronnie e la signora Canarutto fondarono le loro Case Chabad a Roma sotto gli auspici del rabbino Itzchak Hazan.
Poi nel 2008, venne fondata Chabad Piazza Bologna, da Rav Menachem e da Rivkie Lazar nel dicembre del 2008, Chanukkà 5769, con l'auspicio del rabbino Chabad di Roma, Rav Itzchak Hazan.
Nel frattempo, a Milano Rav A. Hazan seguiva lo sviluppo delle attività ebraiche: assunse la direzione dell'Organizzazione Giovanile Lubavitch nel 1980 e nello stesso anno fondò il centro Enzo Modena; nel 1994 aprì il centro Beith Menachem e nel 1995 fondò il Beit Chabad nel Ghetto di Venezia. Nel 1996 divenne direttore della Scuola Merkos di Milano e nel 2008 fu nominato rabbino della sinagoga Ohel Yaakov.
Nel 1983, fu il turno di Rav Shaikevitz, di benedetta memoria. Si trasferì in Shlichus in Italia dopo il suo matrimonio con Sola, figlia del rabbino Gershon Mendel e Bassie Garelik, Capo Shluchim d'Italia. Alla morte di Rebbetzin Chaya Mushka Schneerson, moglie del Rebbe, fondò Beit Chabad Milano in via Luigi Soderini. Fondò inoltre una Yeshiva locale e fu amministratore del seminario di Beth-Hanna. Morbido e amichevole, Rabbi Shaikevitz era l'indirizzo per centinaia di turisti e uomini d'affari che hanno visitato Milano nel corso degli anni e hanno cercato minyan e un pasto kosher.
Nei primi anni '90, si stabilirono a Venezia Rav Rami Banin e la Rebbetyzin Banin per fondare il Beit Chabad di Venezia. Il progetto include una yeshiva. Fondarono inoltre un ristorante ebraico kosher “Gam Gam”, a due passi dal ponte delle Guglie e accolgono costantemente afflussi di turisti ebrei provenienti da tutto il mondo.
“If you are traveling in Europe, then GAM GAM is the best place to be for Shabbat. Nothing else can ever compare.“ – Tanya, IsraelRav Ariel Haddad fu nominato Shliach per Chabad Trieste dal Rebbe Menachem Mendel Schneerson. Nel 2003 venne ufficialmente nominato Rabbino Capo di Judovska skupnost Slovenije (JSS), unica entità ebraica in Slovenia e nel maggio 2022, si è dimesso da tutte le sue posizioni in JSS per assumere l'incarico di rabbino capo dell'Associazione ebraica della Slovenia. Attualmente abita a Trieste, dove si occupa di coordinare le attività della comunità chabad e lavora come direttore del museo ebraico di Trieste.
Sempre sotto l'approvazione del Rebbe, nel 1995 arriva a Milano Rav Igal Hazan, Rav Bechor e poi Rav Levi Hazan figlio di Rav Avraham Hazan e Rav Yoseph Hadad figlio di Rav Yeshua Hadad e molti altri. Gli Shluchim Chabad, inviati dal Rebbe in Italia, hanno avuto e tutt'ora hanno un incredibile impatto sull'ebraismo e sugli ebrei italiani, avvicinando giorno dopo giorno e rafforzando centinaia di ebrei in numerose città italiane, preparandoli così all'imminente arrivo del Messia.
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