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Come Chabad Italia riteniamo prezioso dare spazio a testimonianze che mostrano l’effetto concreto di studio, mitzvot e vicinanza comunitaria nella vita delle persone. Quella che segue è la storia, volutamente anonima, di un amico che da anni partecipa alle nostre attività guidate da Rav Michi Nazrolai.
L’incontro con Rav Michi avviene nel 2017, in un momento di lutto familiare. Da allora, grazie agli incontri al Centro Chabad e – dal 2021 – alle lezioni settimanali di Torà e Chassidut su Zoom, nasce un gruppo stabile con partecipanti da diverse città d’Italia, dalla Svizzera e da Israele. Insieme si condividono anche momenti in presenza (pranzi comunitari, Pesach, Shavuot, Sukkot). In questo cammino, il protagonista riprende l’abitudine quotidiana dei tefillin, che definisce fonte di serenità e forza morale.
La mezuzah – che custodisce sulla pergamena i versetti dello Shema Israel – secondo la nostra tradizione è un segno di identità e una protezione spirituale per la casa. La testimonianza mette in luce un punto essenziale: una mezuzah priva di pergamena non è valida. Il nostro amico collega la svolta del suo stato d’animo proprio alla sostituzione con una mezuzah autentica, apposta con la berachà.
«Mi rilasso e passo una notte serena… ho ripreso la vita normale e non ho più avuto alcun problema», racconta.
Chi desidera informazioni o necessita di mezuzot e tefillin può rivolgersi al nostro punto vendita presso il Centro Chabad di Piazza Bologna (Roma), con spedizioni in tutto il mondo: www.chabadshop.it.
Nota: pubblichiamo questa testimonianza così come ci è stata consegnata dall’autore, a scopo di ispirazione e crescita personale. Non sostituisce indicazioni mediche: in presenza di sintomi è sempre necessario rivolgersi al proprio medico.
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