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Nel cuore del Ghetto ebraico di Roma, il nuovo Bet Chabad è diventato un centro vibrante di studio e preghiera, ma anche il palcoscenico di un sorprendente intreccio di eventi, segnato dalla provvidenza divina che guida ogni dettaglio delle nostre vite.
Tutto ebbe inizio alla vigilia di Rosh Hashanah, quando il rabbino Aharon Michoel Canarutto aveva appena concluso una minuziosa ristrutturazione del Bet Chabad. Il risultato era uno spazio accogliente, pronto a ospitare la comunità locale e i visitatori. Ma un'improvvisa alluvione devastò il lavoro di mesi, trasformando il luogo in un caos di detriti e acqua.
Mentre il rabbino e i volontari cercavano di ripristinare il centro, un visitatore dalla Francia, venuto a Roma per assistere un parente malato, si trovò davanti al disastro. Con un sorriso e parole di incoraggiamento, gli disse: “Non scoraggiarti, dopo una tempesta arriva la berachà.” Quelle parole si rivelarono profetiche.
Qualche giorno dopo, il visitatore tornò al Bet Chabad per informare il rabbino che il parente era venuto a mancare. Durante una conversazione di conforto, il visitatore espresse il desiderio di donare un Sefer Torah in memoria del defunto, un gesto che avrebbe onorato la sua eredità.
Da quel momento, una serie di eventi, difficili da considerare puramente casuali, hanno portato alla realizzazione del progetto. Attraverso donazioni inaspettate, collaborazioni con soferim di fama internazionale e il sostegno di famiglie toccate da storie personali di grande significato, si è dato vita alla scrittura di un nuovo Sefer Torah.
Ma i miracoli non si sono fermati qui. Con il Sefer Torah completato in Israele e pronto per essere portato a Roma, un’improvvisa mancanza di voli minacciava di far fallire i piani. Tuttavia, il sofer che aveva scritto il Sefer Torah affermò che in sogno vide un agente di viaggio trovare un posto per lui in extremis. Il sogno si avverò, e il Sefer Torah arrivò giusto in tempo per la cerimonia, lasciando tutti i presenti in uno stato di gratitudine e meraviglia per la provvidenza divina.
Il 14 di Kislev, il Bet Chabad ha festeggiato il completamento del Sefer Torah con una celebrazione che ha coinvolto l’intera comunità. Tra canti, danze e parole di ringraziamento ad Hashem, il centro è stato consacrato come un faro di speranza e unità.
Oggi, quel Sefer Torah è un simbolo vivo di resilienza e fede, un testimone della provvidenza divina che opera attraverso le mani e i cuori di chi si unisce per uno scopo più grande.
Se desideri sostenere il Bet Chabad del Ghetto di Roma o partecipare ai suoi progetti futuri, visita il sito www.chabadjewishghettorome.it.
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