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La sera di giovedì 13 febbraio, presso il Beit Chabad di Milano, si è tenuta una conferenza del professor Gilbert Daniel Nessim, docente di chimica e nanotecnologie presso la Bar Ilan University. L'incontro ha offerto un'affascinante prospettiva sul rapporto tra scoperte scientifiche e insegnamenti della Torah, dimostrando come la natura non sia solo complessa, ma perfetta e finalizzata a uno scopo superiore.
Il professor Nessim ha mostrato come la scienza sia basata su ipotesi e teorie in continua evoluzione, e ha evidenziato le discrepanze tra la meccanica classica e la meccanica quantistica, sottolineando come quest'ultima sfugga spesso alle spiegazioni convenzionali. Ha inoltre messo in luce l'inevitabile presenza di un disegno divino dietro le meraviglie del creato, invitando i presenti a riflettere sull'armonia e sulla precisione insite nella natura.
Uno dei momenti più suggestivi della serata è stato la proiezione di un video sulla nascita di un pulcino, che ha rivelato come i processi biologici seguano pattern precisi e ripetuti senza errori. Questa perfetta sequenza di eventi, che si ripete immutata in ogni nuova vita, ha messo in risalto la grandezza e la meraviglia della creazione.
Un altro esempio illuminante ha riguardato il neonato e il suo adattamento immediato alla vita al di fuori del grembo materno. Il professor Nessim ha spiegato come, al momento del distacco dal cordone ombelicale, tre valvole nel cuore del bambino si chiudano automaticamente, permettendogli di respirare autonomamente. Un fenomeno di straordinaria precisione, che ha portato il relatore a paragonarlo alla provvidenza divina e all'idea che ogni evento, anche apparentemente traumatico, avvenga per il bene della creatura. A questo proposito, ha fatto un riferimento ironico alla tradizionale "sculacciata" del medico per stimolare il primo respiro del neonato, sottolineando come persino un gesto che può sembrare brusco abbia in realtà una funzione vitale.
L'incontro ha poi toccato il dibattito tra evoluzionismo e creazionismo. Il professor Nessim ha presentato numerose prove della fragilità della teoria evoluzionista, evidenziando come alcune delle argomentazioni a suo supporto siano state nel tempo smentite o addirittura manipolate per confermare una narrazione preconcetta.
Ciò che ha colpito maggiormente il pubblico è stato il modo in cui uno scienziato di spicco abbia riconosciuto il valore dei principi religiosi e il ruolo fondamentale che essi giocano nella ricerca della verità. La sua passione per la scienza non è in contrasto con la fede, bensì alimentata dalla costante conferma dei principi della Torah attraverso le sue scoperte.
La serata si è conclusa con una riflessione profonda: la teoria dell'evoluzione, in quanto teoria, può essere soggetta a revisioni e nuove interpretazioni. Il confronto tra scienza e fede non deve essere visto come un conflitto, ma come un'opportunità di arricchimento reciproco, in grado di illuminare il cammino dell'umanità alla ricerca della verità.
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