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Liberare le nostre case dal chametz: Guida Pratica per Pesach

Introduzione

Liberare le nostre case dal chametz è un processo impegnativo, che include una ricerca e una pulizia accurata svolta le settimane prima di Pesach, le quali culminano con la cerimonia della ricerca del chametz (Bedikà) la sera prima di Pesach e con l'eliminazione del chametz il mattino prima della festività.

Nostro scopo in questo articolo è guidarti durante la vigilia di Pesach, per assicurarti di seguire ogni attività da svolgere prima dell'inizio della festa, per obbligo, o per mitzva.

N.B. Nel fornire le indicazioni consideriamo gli orari halachici, quindi ci riferiremo alle ore diurne, che si ottengono con la divisione del giorno in 12 periodi. Ne risulta che quest'anno un'ora diurna è lunga 68 minuti e 52 minuti una notturna.

A PESACH È OBBLIGATORIO PRIVARSI DI TUTTO IL CHAMETZ

La Torah dice "non avere" chametz. Questo insegna che, anche se qualcuno affida il proprio chametz ad un'altra persona, trasgredisce il divieto di possedere chametz nella sua proprietà, in quanto chi lo custodisce gli sta concedendo l'area entro la quale è custodito il chametz. Se una persona invece spostasse il suo chametz in una proprietà altrui senza informarne il proprietario, min haTorà (secondo la Torah) non trasgredirebbe il divieto, in quanto il chametz non si troverebbe in sua proprietà. Chachamim (i saggi) però lo vietano, considerando ciò una trasgressione in quanto così facendo il chametz rimarrebbe sempre di sua proprietà.

La Torà aggiunge anche “non vedrai a te”, per insegnare che solo se il chametz è “a te”, ovvero tuo, allora si trasgredisce; mentre se il chametz è altrui, anche se si trova nella proprietà dell'ebreo non si trasgredisce.

CHE DIFFERENZA PRATICA C'É TRA IL CHAMETZ DURANTE PESACH E IL CHAMETZ DA MEZZOGIORNO DEL 14 ALLA SERA DEL 15 NISSAN?

Mentre la mitzvà del biur (eliminazione fisica) inizia min haTorà (secondo la torah) da mezzogiorno del 14 Nissan, la trasgressione di “non vedere” e “non avere” cibo chametz inizia solo dalla sera del 15 di nissan.

Durante pesach anche mashehu (una minima quantità di chametz che si mescola in cibi kasher lepesach) rende gli alimenti chametz; mentre da mezzogiorno del 14 alla sera del 15, il chametz è vietato come qualsiasi altro cibo proibito, dunque, salvo particolari casi, diventa nullo se il cibo kasher in cui si mescola è di un volume 60 volte maggiore della quantità di chametz aggiunta.

Approfondimento

Riguardo possedere chametz è scritto: “per sette giorni lievito non si troverà nelle vostre case” e “...sette giorni... non dovrà essere visibile alcun levito entro i tuoi confini”, quindi il divieto di possedere vige per sette giorni, ovvero da quando inizia pesach. Mentre riguardo all' eliminazione del chametz, è scritto: “per sette giorni mangerete matzot, ma al primo giorno eliminerete il lievito dalle vostre case”.

La Torà Orale insegna che, in questo contesto, il “primo giorno” non significa il primo dei sette, bensì il giorno precedente ai sette, ovvero il 14 nissan. Ma la mitzvà non inizia all'inizio del 14 bensì a mezzogiorno.

La ghemarà riporta la prova di ciò nel versetto “Non macellerai il sangue del Mio sacrificio [di Pesàch] mentre vi è chametz” (Shemòt 34, 25); la Torà in questo modo associa l'atto di privazione del chametz al momento in cui va fatto il sacrificio: il sacrificio viene portato da mezzogiorno, dunque anche il chametz deve essere eliminato da mezzogiorno.

Come eliminare il chametz

Ci sono due metodi prescritti dalla Torah:

  • BIUR - eliminazione fisica: Consiste nel sottrarre il cibo chametz dalla propria proprietà ed annientarlo in modo che nessuno possa trarne beneficio.
  • BITTUL - annullamento: Consiste nel dissociarsi dal chametz mentalmente, rendendolo hefker, con un atto volitivo inseguito al quale esso diviene inconsistente e privo di alcun valore. In questa maniera ci si dissocia dal chametz.

Il Biur può essere fatto tutto il giorno del 14 Nissan, mentre il Bittul solo prima di mezzogiorno, in quanto dopo mezzogiorno non si ha più nulla a che fare col chametz, perché per volontà di Hashem l'ebreo non si può più associare ad esso per il proprio beneficio, ma solo per trasgredire all'obbligo di non mangiarne o possederne.

IL BITTUL NON E' CONSIDERATO VALIDO DAI CHACHAMIM

Il Bittul non è considerato valido come metodo di eliminazione per 2 motivi:

  1. Il Bittul deve essere sincero: una persona deve sinceramente essere conscia che tutto il chametz in suo possesso diventi nullo come la polvere della terra e, chiunque lo volesse, potrebbe venire a prenderlo; inoltre c'è il rischio che una persona non intenda sinceramente rendere nullo il proprio chametz: in tal caso il chametz continuerebbe ad essere suo, trasgredendo il divieto di possederlo durante Pesach.
  2. Essendo abituati a mangiare chametz durante tutto l'anno, se non si elimina fisicamente il chametz si rischia inavvertitamente di mangiarne durante Pesach.

Eppure i chachamim hanno istituito che si faccia anche il bittul. Perché?

Se si trova un kazayit (circa 28g) di chametz durante Pesach, bisogna occuparsi immediatamente di eliminarlo. C'è però il rischio che una persona tardi a farlo e nel lasso di tempo che intercorre tra il ritrovamento del chametz e la sua eliminazione, il chametz risulta essere di sua proprietà; viene trasgredito così il divieto di possedere chametz. Facendo il bittul prima di Pesach si evita il problema, in quanto inseguito all'annullamento, non appartiene più alla persona.

Come avviene il Biur

La Mishnà riporta una disputa a riguardo: secondo Chachamim lo si può fare subito dopo la bedikà, in qualsivoglia maniera: bruciandolo, sbriciolandolo e gettandolo al vento o in mare. Invece, secondo Rabbi Yehuda, va specificamente eliminato di giorno bruciandolo.

La halachà segue i Chachamim, ma l'uso è di soddisfare anche l'opinione di Rabbi Yehudà; dunque il biur va fatto bruciando di giorno. Ma se ciò non è possibile, ci si può disfare del chametz in qualsiasi altra maniera (ad es. sbriciolandolo e gettandolo nel w.c.), già dalla sera.

Approfondimento

Rabbi Yehudà fornisce la seguente motivazione: la Torà dice (Vayikrà 7, 17) che la carne notàr (carne di sacrificio che non è stata mangiata entro il termine prescritto) deve essere (1) bruciata (2) di giorno. Il chametz è analogo al notàr: anch'esso è un cibo che ha un limite massimo entro cui può essere consumato. Presumibilmente la Torà intende che venga eliminato allo stesso modo.

Chachamim invece sostengono che la Torà specifichi (Shemòt 29, 34) che tali regole vigono solo per il notàr; non si può dunque fare parallelismi con altri divieti.

La ricerca del chametz

La Bedikà (ricerca del chametz) è l'attività antecedente al Biur: logicamente il chametz viene cercato e raggruppato per essere eliminato.

I PUNTI DELLA BEDIKA'

  1. Nel momento in cui giunge il tempo prescritto per la Bedikà, essa va fatta subito; ad ogni momento che passa senza ricerche, si trasgredisce l'istituzione rabbinica di fare subito la bedikà (a differenza, ad esempio, dell'istituzione rabbinica di leggere lo Shemà serale entro la mezzanotte: la trasgressione scatta solo a mezzanotte, non dall'inizio della notte).
  2. La mitzvà è cercare, non trovare; dunque, anche senza trovare chametz, si è adempiuta la mitzvà.
  3. Vi è comunque l'uso di mettere 10 pezzetti di chametz in giro per casa. Si usi chametz duro, non sbricioloso; il volume totale sia di almeno un kazayit (28g), ma ciascun pezzo individuale sia di volume inferiore a un kazayit; lo si avvolga con un materiale che possa essere successivamente bruciato (ad. es. celofan, non carta argentata).
  4. Che funzione ha il cucchiaio? La mitzva di biur min haTorà si applica a chametz di almeno un kazayit di volume (circa 28 gr). Siccome ogni pezzettino è inferiore a kazayit, si vuole aggregare tutti i pezzettini dentro un cucchiaio per formare un kazayit affinché il biur possa essere eseguito esattamente come richiesto dalla torah, con chametz del volume di un kazayit.
  5. In genere è considerato un atto di arroganza fare la netilat yadaim laddove i chachamim non l'abbiano istituito. I meticolosi però usano farla (senza recitare alcuna berachà) prima della bedikà, in quanto è una mitzva atta a rendere la casa adatta e pronta per Pesach; è quindi una mitzvà importante ed è opportuno che vada fatta con eccezionale pulizia.

QUANDO VA FATTA LA BEDIKA'

I chachamim hanno istituito che la bedikà vada fatta tra il 13 e 14 Nissan. Questo perché di giorno la gente è occupata e indaffarata e c'è il rischio che sopraggiunga mezzogiorno prima di aver trovato il tempo di ricercare il chametz. Quindi hanno anticipato la bedikà alla sera prima, quando ciascuno si trova a casa.

QUANDO VA FATTO IL BITTUL

Terminata la bedikà si fa subito il bittul. Con questo bittul, si elimina ogni chametz che non è stato trovato e di cui non si è a conoscenza, ma si tiene da parte il chametz che si intende mangiare più avanti, la sera e l'indomani mattina; quest'ultimo chiaramente non è da considerarsi nullo.

PERCHÉ OLTRE A QUELLO SERALE SI FA BITTUL ANCHE DI GIORNO?

Siccome nel frattempo c'è il rischio che parte del chametz, messo da parte dopo la bedikà, vada perso, non essendo quel chametz incluso nel bittul serale, il giorno seguente si fa un secondo bittul per annullare anche quell'eventuale chametz andato perso. Così, col secondo bittul, si elimina sia il chametz che non è stato trovato (e di cui non si è a conoscenza) sia il chametz che si è trovato e di cui si è a conoscenza, ovvero il chametz che era stato messo da parte.

PUNTI SUL BITTUL

  1. Il bittul è un'operazione mentale, ovvero bisogna mentalmente dissociarsi da qualsiasi chametz, considerandolo nullo come la polvere della terra (si specifica “della terra” per differenziarlo con la polvere d'oro).
  2. Chachamim hanno comunque formulato una frase da verbalizzare. È importante sapere ciò che si sta dicendo, quindi non la si reciti con la formula ebraica, se non si conosce il significato delle parole.
  3. Si fa in lingua ebraica e si recita prima il bittul min haTorà e dopo il bittul di Rabbanan.
  4. Si può fare anche in italiano, in una qualsiasi altra lingua o addirittura mentalmente.

DIFFERENZE FRA IL PRIMO E IL SECONDO BITTUL

  • Il primo bittul è min haTorà (secondo la Torà) e consiste nel dissolversi da ogni chametz.
  • Il secondo bittul è di Rabbanan e consiste nel non possedere più alcun chametz da mezzogiorno del 14 Nissan, in quanto, per volontà di Hashem, non se ne può più associare per proprio beneficio, ma solo per trasgredire all'obbligo di non mangiarne o possederne.

Di che cosa bisogna liberarsi

Il divieto di possedere chametz riguarda tutto il chametz e tutto ciò che ne è una componente, ad es. biscotti, pasta, patatine, pane. Non vi è invece divieto di possedere solo grano, segale, orzo, avena. Si tenga presente che farina e fiocchi possono essere composti da uno di questi ingredienti, dunque bisogna verificarne la kasherut.

Considerazioni sulla kasherut della farina

  • È un problema estremamente serio, anche per la farina imballata sigillata: in fabbrica ci possono essere contenitori in cui prima si conservava farina non kasher. Quindi bisogna verificare la kasherut di ogni singolo tipo di farina.
  • Questo problema si risolve se la farina è “reinata” ovvero interamente lavorata e conservata in recipienti dedicati.

Comprare il chametz: is it kosher?

È un mitzvà min haTorà non possedere chametz durante Pesach, e una persona deve essere certa che tutto il chametz che si trova in casa non appartenga più a lui e che il chametz che compra durante pesach non appartenga a lui. È dunque assolutamente vietato possedere e mangiare chametz durante pesach, come pure è vietato anche trasportarlo.

Approfondimento

La Torah stabilisce che il chametz non deve essere nella tua casa. Se compri chametz durante pesach è tuo, e trasgredisci così il divieto di possedere chametz durante pesach. Quindi, anche se l'ebreo sa che chi lo vende non glieli vende per niente, e che lui ne compre solo per il solo scopo di rivenderli dopo pesach, però se li compra è come se li possiede durante pesach e trasgredisce il divieto di possedere chametz.

Cambiare il cibo o il piatto il 14 Nissan prima di mezzogiorno

Non è permesso scambiare cibi non kasher con cibi kasher (o usare piatti non kasher per cibi kasher e viceversa) prima di mezzogiorno del 14 Nissan. In altre parole, fino a mezzogiorno del 14 si può fare l'acquisto, ma non la sostituzione del cibo kasher al chametz. Da mezzogiorno in poi si può anche sostituire il cibo kasher al chametz. Infatti, se uno non può fare Bittul (ad es. non ha la proprietà di cui trasgredire il divieto di possedere chametz durante pesach), allora, secondo Rabbi Shemuel, si può spostare il chametz dalla propria proprietà, lontano dalla propria casa. E con l'eliminazione del chametz dalla propria proprietà, si elimina anche l'obbligo di non possederlo, per cui si può fare il cambio di cibo.

Questo è uno dei fondamenti del concetto di “pesach sheini” che verrà discusso nei prossimi capitoli.

Che cosa bisogna pulire

Ci sono tre aree che bisogna pulire:

  1. Il chametz stesso, ovvero biscotti, pane, pasta, ecc.
  2. I piatti e gli utensili che sono venuti in contatto con il chametz
  3. La casa

La Bedikà, quando va fatta?

La bedikà va fatta dalla fine della benedizione di "Yale Veyavo" della serata del 13 Nissan in poi.

Inserimento delle parole di Bitul durante la bedikà

L'ebreo che svolge la ricerca del chametz deve inserire le parole di bittul prima di cominciare la bedikà.

Dove va fatta la bedikà?

In tutte le stanze, comprese le stanze dove non si usa mai chametz.

Si deve pulire preventivamente per la Bedikà?

No, la bedikà si può fare senza pulire preventivamente. Alcuni comunque preferiscono pulire le stanze preventivamente, per comodità, per velocizzare la bedikà o per garantire la pulizia dell'ambiente in cui si dorme, mangia o pranza.

Quanti pezzi di chametz si devono mettere per la bedikà?

Dieci pezzi.

Suggerimenti

  • Chiedere scusa ai vicini per il fumo, se si decide di bruciare il chametz durante il giorno
  • Lavare i vetri delle finestre per migliorare la luce della bedikà
  • Lasciare da parte qualcosa da mangiare per la colazione, per evitare l'obbligo di possedere chametz durante pesach.

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