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logo chabad text black 10/12/2024
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torah

Perché non mangiamo il nervo sciatico?

La Torah racconta un episodio enigmatico e profondo, che si trova nella Parashat Vayishlach:

"Giacobbe rimase solo, e un uomo lottò con lui fino all'apparir dell'alba. Quando quest'uomo vide che non lo poteva vincere, gli toccò la commessura dell'anca; e la commessura dell'anca di Giacobbe fu slogata, mentre quello lottava con lui... Per questo, fino al giorno d'oggi, gli Israeliti non mangiano il nervo della coscia che passa per la commessura dell'anca, perché quell'uomo aveva toccato la commessura dell'anca di Giacobbe, al punto del nervo della coscia" (Genesi 32:25-33).

Questa narrazione introduce un'usanza che perdura fino a oggi: gli ebrei non mangiano il ghid hanashè, il nervo sciatico, per ricordare l'evento che segnò Giacobbe.

Ma perché ricordare evitando di mangiare? Non è una modalità tipica della nostra tradizione. Di solito, celebriamo eventi significativi consumando alimenti simbolici: la matzà durante Pesach ricorda l'uscita dall'Egitto, cibi fritti in olio e latticini durante Chanukkà celebrano i miracoli avvenuti. Eppure, per questo episodio, la Torah ci insegna ad astenerci.

Una battaglia simbolica

Secondo lo Zohar, il combattimento notturno di Giacobbe non fu solo fisico, ma rappresentò una lotta spirituale. L'uomo con cui Giacobbe si scontrò era, infatti, l'angelo di suo fratello Esaù, una figura che incarna le sfide interiori e le inclinazioni negative che ogni persona affronta.

La lotta durò per tutta la notte, simbolo delle prove che si affrontano nell'oscurità dell'incertezza. Giacobbe non cedette, resistendo con determinazione. Tuttavia, con l'avvicinarsi dell'alba, l'angelo, sapendo che il suo potere stava per svanire, colpì Giacobbe in un punto vulnerabile: la commessura dell'anca, vicino alla radice del desiderio sessuale, una forza spesso difficilmente controllabile.

Lo Zohar spiega che questa ferita simboleggia una sfida universale: il desiderio, quando risvegliato, può far dimenticare i principi razionali e gli scrupoli spirituali. È un aspetto della nostra natura umana che, anche per i più grandi uomini, richiede particolare attenzione.

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